Descrizione
La storia è stata scritta da Gianfranco Vecchi,morto nel 1993,e si trova in un corposo manoscritto nell'archivio comunale: essa è solo una piccola parte del suo archivio privato costituito da migliaia di documenti e fotografie che lo stesso Vecchi,appassionato ricercatore,ha accumulato in anni di indagine in molti archivi. Il suo impegno si è in parte concretizzato con la pubblicazione nel 1983 del testo "Casalromano e Fontanella nei vari distretti dei governi stranieri fino all'unità d'Italia (1708-1868)".
Dipendente del centro pievano di Corvione (Gambara), Plebs Corvellionis, che aveva una estesa giurisdizione comprendente undici chiese (Plebs XI Basilicarum),la Chiesa di S.Giovanni Evangelista è in origine (IX secolo) una piccola basilica rurale; le chiese erano così chiamate a quei tempi e ogni chiesa aveva la sua dotazione beneficiaria di terreni.
L'arciprete pievano del Corvione godeva dei diritti di vigilare sui sacerdoti celebranti in queste undici chiese,assistere ai funerali,riscuotere le decime,celebrare le rogazioni. I sacerdoti erano come curati alle dipendenze del pievano,potevano battezzare ma dovevano ricevere gli Olii Santi dal pievano del Corvione e recarsi alla Pieve in Quaresima,il giorno delle ceneri,con i catecumeni per l'istruzione del sul Credo e per prepararli al S.Battesimo e il sabato santo per la cerimonia del battesimo solenne. Erano inoltre tenuti ad andare al Corvione per le Congregazioni,riunioni apposite di aggiornamento e discussione di temi religiosi: questa situazione rimase vigente dal IX all'XI secolo.
Nel turbine delle vicende altomedioevali,che vedono nella nostra zona il contrapporsi del potente monastero benedettino di Leno al vescovado di Brescia, del Comune cittadino di Brescia ai conti rurali e all'Imperatore,la nostra basilica si attesta come Ecclesia,ma non sopravvive all'ondata di distruzione seguita nel contado all'atterramento del Castello di San Genesio (Canneto) negli anni che vanno dal 1211 al 1217. La chiesa distrutta verrà sostituita per le funzioni religiose dalla chiesa di S.Apollonio e Filastro,edificata fuori dal centro abitato nei pressi dell'attuale cimitero e con ogni probabilità sulla stessa area di quella omonima tuttora esistente del XVIII secolo.
Nel 1400 la nostra chiesa non gode ancora di una propria autonoma giurisdizione territoriale in quanto dipende dalla Pieve di S.Maria di Ruzzolano,sede del Vicariato Foraneo,succeduta a quella del Corvione,ma è ormai prossima a diventare una vera e propria parrocchia.
Nel 1521, dopo tre secoli dalla distruzione della precedente chiesetta, inizia la costruzione di un nuovo edificio,entro il centro abitato e con la stessa intitolazione a San Giovanni Evangelista: questa chiesa ben presto sostituirà nelle funzioni quella campestre di S.Apollonio, già in stato di abbandono; di questa chiesa abbiamo una sommaria descrizione fatta in occasione della visita apostolica di San Carlo Borromeo avvenuta il 14 aprile 1580: " è consacrata, augusta e disadorna, vi è custodito con cura il Santissimo Sacramento.. il battistero non è adatto, ci sono tre altari: il maggiore,della Beata Vergine e del Santissimo Sacramento. Il cimitero è cinto da mura. C'è la sagrestia, ma piccola. E' annessa la casa parrocchiale". Nel XVII secolo segue le sorti del piccolo ducato gozaghesco in lotta per la sopravvivenza, e si dibatte per tutto il XVIII secolo in una precaria situazione giuridica, frutto delle interferenze fra l'autorità civile e religiosa nella questione della Commenda Asolana: si stacca dalla diocesi bresciana, ma rifiuta di riconoscere i pretesi diritti abbaziali di Asola; nel 1744 il popolo, le confraternite e il Comune, animati dal parroco Pietro Andrea Tomacelli, incominciano le opere di restauro alla sagrestia e al coro, approdando ben presto alla decisione unanime di ricostruirla ex novo: la prima pietra benedetta della nuova chiesa viene posta il 19 agosto 1749. Durante la seconda guerra mondiale fu utilizzata come caserma di truppe tedesche, deturpata, usata come magazzino di cereali e per l'allevamento dei bachi da seta.
La chiesa è in stile tardo-barocco, edificata da Andrea Farina: l'abside venne progettata a base quadrata, ma subito fatta a forma semicircolare, ha soffitto a botte, è dotata di presbiterio e altare maggiore ( che reca incisa lateralmente la data del 1753,quando fu benedetto il 15 aprile dal parroco Don Andrea Tomacelli), dietro il quale vi è il coro semicircolare in legno di noce; le cappelle laterali sono quattro e dedicate rispettivamente al SS.Sacramento, al S.Rosario, a S.Carlo e S.Antonio. Nel centro della chiesa è posto il pulpito in legno intagliato, due confessionali e la cappella del Battistero. Sopra la porta d'ingresso principale vi è la cantoria in legno lavorato ad intaglio con l'organo del 1845 e tre mantici. I lavori furono ultimati nel 1755, come scritto nel cartiglio posto sulla porta principale, tutt'ora esistente.
Il 16 ottobre 1750 fu posta la prima pietra del campanile, quello attuale, realizzato in cotto a facciavista su pianta quadrata,con cella campanaria ad 8 fornici ad arco, senza cuspide, con il solo tetto a padiglione poco pendente e con copertura in coppi; nel campanile stesso c'è un mattone con la data. Esso fu posizionato accanto alla nuova chiesa in sostituzione di quello vecchio, che fu demolito: per il suo massiccio basamento lascia supporre che fosse stato progettato per una maggiore altezza, adeguata alla mole della chiesa, ma il progetto non fu portato a termine a causa del costo troppo alto. Inoltre,la torre inizialmente era dotata di orologio e di tre campane, ma nel 1958 il contrappeso di una si staccò,precipitando a terra: il suono delle campane fu provvisoriamente sostituito da un altoparlante.
Il parroco don Giuliani promosse una sottoscrizione per sistemare la cella campanaria e per acquistare cinque nuove campane,mentre le tre rimaste furono fuse: il 29 settembre 1959 le cinque campane furono benedette dal vescovo mons. Antonio Poma. Il parroco ha fatto diversi interventi: impianto microfonico ed elettrico, nuovo altare,statue dei santi, una nuova canonica grazie ad un contributo del Ministero dei Lavori Pubblici, ad un prestito per la parte restante e a proprie entrate.
Nel 1992, infine, grazie alla generosità dei coniugi Soragni-Bianchi è stato inaugurato un centro ricreativo parrocchiale per anziani e fanciulli.
Dipendente del centro pievano di Corvione (Gambara), Plebs Corvellionis, che aveva una estesa giurisdizione comprendente undici chiese (Plebs XI Basilicarum),la Chiesa di S.Giovanni Evangelista è in origine (IX secolo) una piccola basilica rurale; le chiese erano così chiamate a quei tempi e ogni chiesa aveva la sua dotazione beneficiaria di terreni.
L'arciprete pievano del Corvione godeva dei diritti di vigilare sui sacerdoti celebranti in queste undici chiese,assistere ai funerali,riscuotere le decime,celebrare le rogazioni. I sacerdoti erano come curati alle dipendenze del pievano,potevano battezzare ma dovevano ricevere gli Olii Santi dal pievano del Corvione e recarsi alla Pieve in Quaresima,il giorno delle ceneri,con i catecumeni per l'istruzione del sul Credo e per prepararli al S.Battesimo e il sabato santo per la cerimonia del battesimo solenne. Erano inoltre tenuti ad andare al Corvione per le Congregazioni,riunioni apposite di aggiornamento e discussione di temi religiosi: questa situazione rimase vigente dal IX all'XI secolo.
Nel turbine delle vicende altomedioevali,che vedono nella nostra zona il contrapporsi del potente monastero benedettino di Leno al vescovado di Brescia, del Comune cittadino di Brescia ai conti rurali e all'Imperatore,la nostra basilica si attesta come Ecclesia,ma non sopravvive all'ondata di distruzione seguita nel contado all'atterramento del Castello di San Genesio (Canneto) negli anni che vanno dal 1211 al 1217. La chiesa distrutta verrà sostituita per le funzioni religiose dalla chiesa di S.Apollonio e Filastro,edificata fuori dal centro abitato nei pressi dell'attuale cimitero e con ogni probabilità sulla stessa area di quella omonima tuttora esistente del XVIII secolo.
Nel 1400 la nostra chiesa non gode ancora di una propria autonoma giurisdizione territoriale in quanto dipende dalla Pieve di S.Maria di Ruzzolano,sede del Vicariato Foraneo,succeduta a quella del Corvione,ma è ormai prossima a diventare una vera e propria parrocchia.
Nel 1521, dopo tre secoli dalla distruzione della precedente chiesetta, inizia la costruzione di un nuovo edificio,entro il centro abitato e con la stessa intitolazione a San Giovanni Evangelista: questa chiesa ben presto sostituirà nelle funzioni quella campestre di S.Apollonio, già in stato di abbandono; di questa chiesa abbiamo una sommaria descrizione fatta in occasione della visita apostolica di San Carlo Borromeo avvenuta il 14 aprile 1580: " è consacrata, augusta e disadorna, vi è custodito con cura il Santissimo Sacramento.. il battistero non è adatto, ci sono tre altari: il maggiore,della Beata Vergine e del Santissimo Sacramento. Il cimitero è cinto da mura. C'è la sagrestia, ma piccola. E' annessa la casa parrocchiale". Nel XVII secolo segue le sorti del piccolo ducato gozaghesco in lotta per la sopravvivenza, e si dibatte per tutto il XVIII secolo in una precaria situazione giuridica, frutto delle interferenze fra l'autorità civile e religiosa nella questione della Commenda Asolana: si stacca dalla diocesi bresciana, ma rifiuta di riconoscere i pretesi diritti abbaziali di Asola; nel 1744 il popolo, le confraternite e il Comune, animati dal parroco Pietro Andrea Tomacelli, incominciano le opere di restauro alla sagrestia e al coro, approdando ben presto alla decisione unanime di ricostruirla ex novo: la prima pietra benedetta della nuova chiesa viene posta il 19 agosto 1749. Durante la seconda guerra mondiale fu utilizzata come caserma di truppe tedesche, deturpata, usata come magazzino di cereali e per l'allevamento dei bachi da seta.
La chiesa è in stile tardo-barocco, edificata da Andrea Farina: l'abside venne progettata a base quadrata, ma subito fatta a forma semicircolare, ha soffitto a botte, è dotata di presbiterio e altare maggiore ( che reca incisa lateralmente la data del 1753,quando fu benedetto il 15 aprile dal parroco Don Andrea Tomacelli), dietro il quale vi è il coro semicircolare in legno di noce; le cappelle laterali sono quattro e dedicate rispettivamente al SS.Sacramento, al S.Rosario, a S.Carlo e S.Antonio. Nel centro della chiesa è posto il pulpito in legno intagliato, due confessionali e la cappella del Battistero. Sopra la porta d'ingresso principale vi è la cantoria in legno lavorato ad intaglio con l'organo del 1845 e tre mantici. I lavori furono ultimati nel 1755, come scritto nel cartiglio posto sulla porta principale, tutt'ora esistente.
Il 16 ottobre 1750 fu posta la prima pietra del campanile, quello attuale, realizzato in cotto a facciavista su pianta quadrata,con cella campanaria ad 8 fornici ad arco, senza cuspide, con il solo tetto a padiglione poco pendente e con copertura in coppi; nel campanile stesso c'è un mattone con la data. Esso fu posizionato accanto alla nuova chiesa in sostituzione di quello vecchio, che fu demolito: per il suo massiccio basamento lascia supporre che fosse stato progettato per una maggiore altezza, adeguata alla mole della chiesa, ma il progetto non fu portato a termine a causa del costo troppo alto. Inoltre,la torre inizialmente era dotata di orologio e di tre campane, ma nel 1958 il contrappeso di una si staccò,precipitando a terra: il suono delle campane fu provvisoriamente sostituito da un altoparlante.
Il parroco don Giuliani promosse una sottoscrizione per sistemare la cella campanaria e per acquistare cinque nuove campane,mentre le tre rimaste furono fuse: il 29 settembre 1959 le cinque campane furono benedette dal vescovo mons. Antonio Poma. Il parroco ha fatto diversi interventi: impianto microfonico ed elettrico, nuovo altare,statue dei santi, una nuova canonica grazie ad un contributo del Ministero dei Lavori Pubblici, ad un prestito per la parte restante e a proprie entrate.
Nel 1992, infine, grazie alla generosità dei coniugi Soragni-Bianchi è stato inaugurato un centro ricreativo parrocchiale per anziani e fanciulli.
Mappa
Indirizzo: Via IV Novembre, 17, 46040 Casalromano MN
Coordinate: 45°12'3,2''N 10°22'6,1''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Modalità di accesso
Via IV Novembre, 17, 46040 Casalromano MN